Il troppo stroppia.

Comunicazioni troppo dense di messaggi.

Spesso si vedono in giro contenuti pubblicitari, homepage e in generale pagine web stracarichi di contenuti .
Pensi siano efficaci e funzionali? Direi di no.

Una comunicazione troppo densa è spesso controproducente.

Se il nostro messaggio è troppo ricco di contenuti, molti dati saranno dimenticati.
E’ un problema legato al nostro sistema cognitivo che non è in grado di percepire contemporaneamente tutti gli stimoli esterni, per cui solo alcuni di questi vengono selezionati dalla nostra attenzione per superare la soglia percettiva e venir codificati a livello corticale.

E’ un limite, se cosi lo vogliamo chiamare, della nostra memoria a breve termine (MBT) che ha una capienza limitata; se fossimo in campo informatico dove ogni due o tre anni si assiste ad un upgrade della memoria sarebbe il massimo, ma purtroppo per l’homo sapiens sapiens non è cosi.

La nostra memoria a breve termine, detta anche memoria di lavoro, perché oltre a conservare le informazioni si adopera per manipolarne i contenuti, è capace di conservare mediamente solo sette elementi (talvolta 2 in meno o due in più a seconda della difficoltà del compito). Il padre di questa tesi fu lo psicologo George A. Miller (articolo del 1956) che chiamò questi elementi “chunks of information”. Per memorizzare più elementi è necessario usare i raggruppamenti (se si devono memorizzare 12 elementi tipo 3-5-4-7-2-0-9-8-4-6-2-3 si potranno ricordare meglio se vengono raggruppati a 2 o a 3 tipo: 35-47-20-98-46-23 oppure 354-720-984-623)

Pertanto, nella nostra comunicazione in generale e quindi anche sul web e in altri contesti di apprendimento, un messaggio troppo carico di informazioni impedisce un trasferimento efficacie del contenuto alla memoria di lungo termine.
Nella prima fase di acquisizione dei dati, se il carico di lavoro è troppo pesante, solo alcuni dati verranno passati e memorizzati mentre gli altri saranno scartati o dimenticati.

Se proprio abbiamo necessità di inserire più cose nella nostra comunicazione, è bene comunque sapere che le parti fondamentali che vogliamo siano ricordate vengano messe all’inizio e alla fine.

Contrariamente a quanto dicevano i romani con ‘in medio stat virtus’ nella comunicazione online (e non solo), il contenuto iniziale e finale è più facile che venga ricordato. Per cui, se vuoi imprimerlo nella memoria di chi guarda, inseriscilo all’inizio e alla fine.
Più facilmente quello che sta nel mezzo si perde, soprattutto se la pubblicità è troppo densa di informazioni.

La prima posizione dà luogo ad un effetto detto primario, momento in cui la mente è più fresca e scarica. Mentre un contenuto inserito alla fine può invece dar luogo all’effetto recentezza (proprio perché si riferisce alle nozioni ricevute più recentemente.)

Detto ciò, affinché la MBT possa passare informazioni stabilmente, è importante nella nostra comunicazione creare immagini, coinvolgere i sensi e generare emozioni. Ma questo è un altro capitolo.